Animatori: Marco ed Elia con la collaborazione di Cassandra per la progettazione
La proposta del laboratorio rugby si basa sulla valenza educativa di questo sport. A rugby, contrariamente a quanto si possa pensare quando non lo si conosce, tutti possono giocare e svolgere un ruolo importante: piccoli, grandi, maschi, femmine, grossi, magri... Il rugby favorisce lo sviluppo della sicurezza di sé, dell'autostima, e permette di canalizzare esigenze personali di movimento ed emotive che i bambini manifestano. "La valenza educativa del rugby è insita in alcuni particolari del gioco: la palla che si deve passare sempre indietro, metaforicamente lo sguardo al passato per costruire il futuro; la presenza dell’aggressività nel suo significato etimologico di andare incontro all'altro; l’avversario come compagno di gioco e non come nemico; tre modi diversi di fare punto che rappresentano il pensiero, la scelta, il calcolo. La meta da raggiungere, in altre parole, imparare a porsi degli obiettivi, la cooperazione per raggiungerla (...). E poi lo stare insieme, il contatto, le regole, il rispetto per l’altro." (cfr. Perché fare rugby)
L'attività di gioco-rugby è stata proposta giovedì 26 ai bambini della classe 3°C della scuola Primaria Tilli e venerdì 27 a quelli della 3°B della Scuola Primaria Di Vittorio. Il percorso, della durata di circa un'ora, è stato svolto a gruppi di 10/12 bambini (metà classe) guidati da due animatori.
Dopo l'accoglienza ed i saluti, la classe si è divisa in due gruppi. L'attività del laboratorio di rugby è cominciata con il riscaldamento delle diverse parti del corpo, dalle mani ai piedi, mediante una serie di giochi fatti in cerchio, quali "mani giù, mani su..." e "la doccia".
Una volta "riscaldati", si è passati alla fase delle presentazioni sia dei bambini (del proprio nome), sia dello strumento (la palla).
In cerchio, attraverso il tatto, si sono verificate le caratteristiche del pallone e sono stati provati i primi passaggi: passaggi ordinati in un senso e nell'altro, passaggio di palla dopo aver detto il nome del compagno che deve ricevere (è importante saper comunicare durante il gioco!), ripetizione dei passaggi fatti prima ma senza chiamare per nome il compagno (ricordando a memoria la sequenza) per sollecitare l'attenzione e la concentrazione.
In seguito abbiamo realizzato giochi a coppie, tra questi:
- diverse varianti di "palla chiama nome", per esempio quella in cui chi deve ricevere la palla la deve prendere mentre casca (prime prove della presa);
- "Sculaccione rugby" (in cerchio, recuperare la palla che è al centro e schiacciarla nel posto rimasto vuoto), per imparare il contatto fisico e la difesa;
- Bandierina rugby, il tradizionale gioco della bandierina ma con il pallone da rugby, in cui l'obiettivo è arrivare alla meta (schiacciare) senza essere "placcato", cioè senza essere preso.
L'ultima tappa del percorso è stata quella dei giochi in due gruppi.
Ogni gruppo ha fatto dei passaggi, sulla destra, venendo avanti insieme, passando la palla indietro fino a "schiacciare".
Infine abbiamo giocato a "pescatori e pesciolini": i pescatori stanno in linea, i pesciolini stanno in diagonale e avanzano fino a portare la palla alla meta.
Il percorso si è concluso con la manifestazione dei bambini del loro "gradimento" per le attività proposte.
Mentre i bambini partecipavano all'attività, le insegnanti hanno svolto un'attenta osservazione e hanno registrato, tramite una scheda messa a disposizione, gli elementi principali della partecipazione ai giochi. Dalle schede compilate si rileva un alto interesse dei bambini, la piena comprensione delle consegne, un livello elevato e duraturo di attenzione e concentrazione e l'uso efficace e in autonomia degli "strumenti" proposti.
Inoltre, la proposta è stata ritenuta dalle insegnanti molto pertinente per l'età dei bambini e con diverse possibilità di utilizzo didattico.
E' opportuno segnalare che il percorso proposto si configura come un'occasione per sviluppare diversi obiettivi di apprendimento previsti per la disciplina "Educazione fisica" nelle Indicazioni per il curricolo della dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (MIUR, 2012), tra questi:
- "coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e poi in forma simultanea (correre / saltare, afferrare / lanciare, ecc);
- riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle azioni motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri;
- conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di diverse proposte di giocosport;
- partecipare attivamente alle varie forme di gioco , organizzate anche in forma di gara, collaborando con gli altri."
Attività dalle ottime potenzialità per l'utilizzo a scuola. Qui ha coinvolto 12 bambini, numero che pare perfetto per efficacia di azione.
RispondiEliminaG.B.